Tutto incomincia da un'amalgama che sembra splendere di luce propria, e prosegue attraverso un'idea più o meno precisa. Pochi strumenti: una pinza, una forbice ed un vecchio coltello. Con decisione lavorano la massa, la allungano, delicatamente la torcono, la stringono e la incurvano, la uniscono e la appiattiscono, la lisciano velocemente per non scaldarsi troppo, devono seguire il pensiero. Non si possono fermare, devono finire ciò che hanno iniziato; l'inizio e la fine non possono essere divisi, la materia non lo permette.
E l'idea prende forma, diventa realtà. Lentamente si raffredda, così come lentamente sbolle la frenesia di chi l'ha creata, e lascia vedere dentro ed oltre a sé.

Signori, questa è l'arte del vetro di Murano, un'arte che Venezia volle proteggere segregandola in una sola isola.